di Vincenzo di Schiavi ( fonte Gazzetta dello Sport)
La notte più attesa, voluta, inseguita. Di certo una delle più importanti dell’Olimpia targata Giorgio Armani. Perché nei 13 anni di reggenza dello stilista gli scudetti sono arrivati, le Final Four di Eurolega mai. Milano è a un passo dall’atto finale di Colonia, 29 anni dopo l’ultima apparizione. Storie diverse, imparagonabili. Da allora tutto è cambiato: dal format alla geopolitica del continente. Stasera a Monaco di Baviera (ore 20.45, diretta Discovery+ ed Eurosport Player) Milano ha l’occasione di rilanciare non solo se stessa ma anche tutto il basket italiano.
OCCASIONE—L’Olimpia è avanti 2-0 nella serie e a Colonia va chi ne vince tre, il che significa che il Bayern di Trinchieri è spalle al muro. La pressione ora è tutta sui bavaresi: non possono più sbagliare nulla. Venerdì, eventualmente, Milano ha una seconda possibilità. Mal che vada si ritornerà al Forum la prossima settimana per la bella, ma non è questa la notte in cui perdersi in futili calcoli. Bisogna azzannare e basta, perché l’occasione è troppo solenne per vivere di rimpianti. “Abbiamo una grande opportunità di chiudere la serie, ma sappiamo perfettamente che il Bayern non ci renderà il compito facile, mi aspetto che giochi una partita molto fisica fin dall’inizio, probabilmente la migliore fino a questo momento, per cui noi dovremo essere bravi a pareggiare la loro intensità e interpretarla con il loro stesso spirito” spiega Kyle Hines, uno che è venuto a Milano per far vivere al club serate come questa. “Tutto è ancora molto aperto, perché finora quello che abbiamo fatto è stato rispettare il fattore campo. Dovremo essere pazienti, concreti e lucidi nel continuare a difendere bene e a cercare tiri aperti nella metà campo offensiva” riflette Ettore Messina, a caccia di una nuova Final Four, lo stratega ingaggiato la scorsa stagione non solo per puntellare il dominio interno, ma anche e soprattutto per volare alto in Europa.
LE CHIAVI—Perché, inutile negarlo, non si imbarcano Messina, Hines, Rodriguez, Delaney, Datome e tutto il resto pensando solo allo scudetto. Ora si tratta di mettere il punto definitivo su questa serie, enfatizzando la grande stagione vissuta finora. Gara-1, vinta in rimonta da -19, è emblema di forza mentale. Il secondo atto, dominando e poi contenendo, ha ribadito la superiorità dell’Olimpia. Magari non netta e plateale ma, a conti fatti, reale. Milano è davanti nonostante quel 13/45 da tre, ovvero senza la propria arma migliore, quella che molto spesso le ha consentito di sbattere i pugni sul tavolo in questa lunga cavalcata europea. LeDay, autore del guizzo vincente in gara-1, è l’uomo della serie, insieme a Rodriguez, a cui stasera il Bayern, privo di Dedovic e con Gist in dubbio, dovrà opporre un Baldwin all’altezza se vuole conquistare il punto. In regia sta la chiave di un match che sarà però soprattutto una sfida di testa e nervi. “Ogni giorno è un nuovo giorno, si parte sempre da zero a zero” dice Trinchieri, mentre il g.m. dei bavaresi Daniele Baiesi avverte: “Milano è squadra profonda e di grande talento. È stata costruita per andare alle Final Four. Dobbiamo sperare in un loro calo in gara-3 e pensare al nostro gioco, non a cosa succede se un tiro va storto”. I numeri dicono 4 -0 Milano finora tra playoff e regular season. Adesso, per andare alle Final Four, il Bayern deve vincere le prossime tre. I numeri, spesso, non mentono.