di Federica Cocchi
Lorenzo Musetti chiude in semifinale, la prima della carriera in un Atp 500, la sua splendida avventura ad Acapulco. Troppo forte, esperto, fresco Stefanos Tsitsipas, numero 5 al mondo che conquista la finale in due set 6-1 6-3 e domani affronterà Sascha Zverev per il titolo. I successi contro Tiafoe, Dimitrov e Schwartzman. Poi la sconfitta, a testa alta, contro Tsisipas. "È stata una settimana stupenda e ho alzato il mio livello" ha dichiarato Lorenzo Musetti. Ora lo aspetta Miami dove spera ancora di entrare senza passare dal torneo di qualificazione. Il ritiro di Novak Djokovic lo lascia fuori dal main draw soltanto di una posizione.
Un primo set in cui il nostro non è riuscito a fare nulla contro il greco. Un problema agli addominali lo ha condizionato pesantemente tanto che prima del secondo set il 19enne azzurro ha dovuto farsi trattare in un medical time out. Al rientro in campo, Lorenzo, è sembrato subito più reattivo, mettendo più in difficoltà l’Apollo campione delle Finals 2019 e portandolo ai vantaggi nel sesto game grazie ad alcuni lampi di genio partiti dal suo braccio destro. Nel settimo game però le prime non entrano e con un paio di errori di troppo il 19enne perde la battuta mandando Tsitsi a servire per il 5-3. Lorenzo annulla anche tre match point su suo servizio, ma al quarto deve arrendersi al numero 5 del mondo che centra così la prima finale della stagione.
CHE SETTIMANA— Una settimana da fenomeno, partendo dalle qualificazioni e dopo un inizio di stagione non straordinario. In Messico Lorenzo ha tagliato tanti traguardi, a partire dalla prima vittoria con un top 10, Diego Schwartzman, alla rimonta del secondo turno contro Frances Tiafoe dopo aver rischiato il 6-0 nel primo set, al duello di gesti bianchi con Grigor Dimitrov, un altro dei rovesci a una mano che incantano il circuito.
IL CUORE— Quel battito cardiaco, il suo battito, che si è tatuato sul braccio, insieme a una racchetta vogliono dire tutto l’amore di questo ragazzo per il suo sport. “La settimana più bella della mia vita” aveva detto dopo il successo contro Frances Tiafoe e l’approdo in semifinale. Un traguardo che lo ha proiettato dritto nella top 100 spalancandogli le porte degli Slam. Che significa cambiare vita senza rincorrere le qualificazioni degli eventi più importanti. La settimana prossima lo aspetta Miami dove spera ancora di entrare senza passare dal torneo di qualificazione. Il ritiro di Novak Djokovic dal primo Masters 1000 della stagione, infatti, lo lascia fuori dal main draw soltanto di una posizione. Qualora qualcun altro dovesse rinunciare (Matteo Berrettini, ad esempio non ha ancora sciolto le riserve sulla sua presenza) entrerebbe direttamente in tabellone.
PROGRESSI— Dopo l’exploit dello scorso anno, con gli ottavi di finale a Roma, la semifinale al Sardinia Open di Pula e la vittoria del Challenger di Forlì, Lorenzo ha dovuto fermarsi per un po’ a causa di una infiammazione al braccio destro, quello con cui dipinge arabeschi sul campo. Poi, la preparazione tra Montecarlo e La Spezia, sempre con il suo fidato cosch di sempre, quel Simone Tartarini che in questi giorni messicani ha rischiato l’infarto tanta la gioia di vedere il suo pupillo fiorire agli occhi del mondo: “Se lo merita - ha detto il tecnico -, perché ha lavorato tanto. All’inizio di quest’anno ha fatto un po’di fatica. Era troppo muscolare, troppo teso, e non riusciva a esprimersi ai suoi livelli. Abbiamo lavorato sull’elasticità, modificando un po’ la preparazione, e adesso i risultati si vedono”. Eccome.