Rimandato di un anno causa Covid-19, l’Expo di Dubai aprirà i battenti il prossimo 1° ottobre. Ma in realtà è già tutto pronto da un anno. Gli Emirati aspettavano questo momento da sempre. È la prima volta che un’Esposizione universale viene ospitata in un Paese mediorientale. Nel frattempo, sono state fatte alcune migliorie e si è intervenuti sugli imprevisti. Come i vaccini, per esempio, e le misure sanitarie che sono state introdotte. L’Emirato arabo unito ha già vaccinato il 50% dei residenti e si avvia a un’esposizione universale all’insegna della sicurezza, grazie alle misure prese negli ultimi mesi.
Il tema del Dubai Expo, il più grande evento globale post pandemia, è Connecting Minds, Creating the Future e sarà la più importante vetrina mondiale dove presentare al mondo il meglio delle idee e dei progetti innovativi. Ma l’Esposizione universale è sempre una bellissima carrellata di padiglioni dalle architetture più originali e ardite, basta pensare a quelli realizzati per Expo Milano 2015. Sono 192 i Paesi che hanno confermato la loro presenza, ciascuno con un proprio padiglione. Solo l’Al Wasl Plaza, il padiglione d’ingresso all’Expo, è un edificio sontuoso, più alto della Torre di Pisa di 10 metri. L’enorme cupola, che potrebbe contenere due A380 Emirates, sarà il cuore pulsante dell’Expo, attorno al quale si incontreranno i Paesi del mondo, una cupola immersiva che permetterà di proiettare immagini a 360°. Il Padiglione degli Emirati arabi uniti avrà la forma di un falco che spicca il volo. Quello canadese sarà interamente fatto di legno ispirato agli infiniti boschi del Paese; avrà la forma di un enorme origami il Padiglione del Giappone, mentre sarà uno show notturno quello multicolore della Russia. Porterà i visitatori negli abissi più profondi il Padiglione norvegese che ha la forma di una nave. Insomma, via libera alla fantasia. L’Italia non sfigurerà di certo tra i padiglioni dell’Expo. L’architetto che ha progettato il Padiglione Italia è Carlo Ratti, che la rivista “Wired” ha inserito nella lista delle “50 persone che cambieranno il mondo”. Per Dubai Expo l’architetto ha ideato un progetto sostenibile, fatto di plastica degli oceani riciclata, bucce d’arancia, fondi di caffè con un approccio all’architettura basato sull’economia circolare. Sarà un habitat di riferimento per i progetti di rigenerazione urbana nel post-pandemia ma offrirà anche un’esperienza unica di percorso immersivo tra memoria e futuro, fra tradizione storica e innovazione. Nel Padiglione Italia saranno protagoniste le Regioni che avranno un unico fil rouge: ‘la bellezza che unisce le persone’, le cui immagini sono state affidate al Premio Oscar, Gabriele Salvatores, che racconterà i nostri territori. Sarà per il nostro Paese una super promozione turistica, insomma.