di Sabrina Commis
Non è nuova, ma sempre attuale, conosciuta da molti. “E’ la dieta dei gruppi sanguigni – spiega Flavia Bernini, biologa nutrizionista -. L’ipotesi sembra essere affascinante: soggetti con gruppi sanguigni diversi, metabolizzano in modo differente gli stessi cibi. Mangiare alimenti non compatibili con il proprio gruppo sanguigno innesca un processo di agglutinazione e, nel tempo può portare allo sviluppo di malattie. Negli anni ’50 il naturopata James D’Adamo studia gli effetti, negli anni‘90 il figlio Peter D’Adamo, riassume in un libro i principi dell’alimentazione ideale che ogni soggetto dovrebbe seguire in funzione del proprio gruppo sanguigno. La costruzione della dieta si basa sul presupposto che i gruppi sanguigni si siano evoluti in momenti diversi, lasciando una sorta di memoria nel nostro sistema digerente e immunitario. In Italia questo regime alimentare è stato riproposto da Piero Mozzi un medico piacentino.
LA DIETA SI DIVIDE IN GRUPPI — Lo O è secondo D’Adamo quello più antico, caratteristico del cacciatore-raccoglitore. Soggetti con questo gruppo sanguino dovrebbero prediligere le proteine animali: la carne, tranne gli insaccati e il pesce, limitare al minimo i latticini, evitare le bevande zuccherate. Via libera invece a frutta e verdura. – Il gruppo A sarebbe nato insieme all’agricoltura. I soggetti con questo gruppo sanguigno dovrebbero seguire un’alimentazione prevalentemente vegetariana a base di frutta fresca, frutta secca e verdura. Vietate le proteine animali come carne e latticini da sostituire con legumi e tofu, il formaggio vegetale. No ai cibi precotti, alle carni lavorate e agli alimenti industriali. -Il gruppo B si sarebbe diffuso invece con le tribù nomadi che consumavano spesso latte e latticini, categoria alimentare concessa quest’ultima a tutti i soggetti con questo gruppo sanguigno, insieme alla carne e al pesce. Da evitare invece il glutine e la frutta secca. – Il gruppo AB infine risulta essere un buon mix tra i gruppi A e B con una preferenza per il pesce e i legumi, e una limitazione per la carne e i latticini. Le indicazioni sono quelle di una dieta onnivora, con particolare attenzione alle quantità.
LE EVIDENZE SCIENTIFICHE —Cosa ci dice la ricerca sui principi che caratterizzano la dieta del gruppo sanguigno? In primo luogo gli studi di filogenesi, cioè del processo evolutivo di uomini e animali, smentiscono la teoria della comparsa dei gruppi sanguigni nel corso dell’evoluzione dell’uomo così come descritta da D’Adamo. In realtà quando l’uomo fece la sua comparsa sulla terra, i terra gruppi erano già presenti. Focalizzando l’attenzione solo sul legame dei cibi con i diversi gruppi sanguigni, la ricerca scientifica ha smentito qualsiasi relazione di causa-effetto. Come giustificare il “miracolo” della perdita di peso, le numerose testimonianze che riportano un dimagrimento o un miglioramento del proprio stato di benessere dopo aver seguito i dettami della dieta del gruppo sanguigno? La spiegazione è semplice: qualunque sia il gruppo di appartenenza, questa dieta spinge a mangiare cibi freschi, frutta, verdura, legumi, poca carne rossa niente insaccati, niente preconfezionati né bibite gasate, né eccesso di zuccheri raffinati: fa quello che deve fare una corretta dieta: educa a uno stile di vita sano, senza dover eliminare nessun cibo”.