giovedì 18 marzo 2021

ALIMENTAZIONE

LA DIETA PER IL CUORE: I CIBI CHE PROTEGGIONO DA RISCHI CARDIOVASCOLARI

di Maria Elena Perrero

Una dieta che protegge il cuore dal rischio cardiovascolare? Aiuta anche a tenere lontano il diabete di tipo 2, l’obesità e, più in generale le patologie metaboliche. “Sicuramente deve essere una dieta a ridotto contenuto di carboidrati con elevato indice glicemico, ovvero carboidrati che vengono assorbiti rapidamente dall’intestino, perché questi stimolano eccessivamente la produzione di insulina, cosa che non fa bene al metabolismo e al cuore, oltre a favorire il diabete”, spiega il dottor Flavio Doni, cardiologo e maratoneta, responsabile del Marathon Center presso Palazzo della Salute-Wellness Clinic di Milano.

UNA DIETA PER IL CUORE E CONTRO IL DIABETE —Dunque la dieta che contrasta il rischio cardiovascolare è anche una dieta che previene il diabete: “Sono diete sostanzialmente sovrapponibili. Questo si traduce nel privilegiare tutti gli zuccheri a basso indice glicemico, quindi carboidrati dai cereali integrali: pasta integrale, pane integrale, riso integrale, zuccheri delle verdure”, spiega il dottor Doni. Sì anche alle proteine di origine animale: “E’ importante un adeguato apporto proteico da carne e pesce, una giusta quantità di latte e derivati per garantire il supplemento dovuto di calcio, anche occasionalmente 200 ml di vino, meglio se rosso”, dice il dottor Doni.

I CIBI CHE FANNO MALE CUORE —Un discorso diverso riguarda il capitolo lipidi: “Bisogna evitare tutti i grassi saturi o polinsaturi di tipo trans, ovvero i grassi presenti nel cosiddetto junk food (patatine, merendine…), privilegiando i grassi polinsaturi omega 3 e omega 6, come quelli dell’olio extravergine di oliva, della frutta secca, dei semi oleaginosi, del pesce. Attenzione però ai crostacei, molto ricchi di colesterolo: quelli vanno evitati”, avverte il cardiologo.

DIETA PER IL CUORE SE SI È VEGETARIANI —Attenzione, poi, se si segue una dieta vegetariana: “Bisogna cercare di seguire una dieta il più possibile varia, perché bisogna apportare tutti gli aminoacidi che servono all’organismo e che si trovano soprattutto nelle proteine di origine animale, meno in quelle di origine vegetale”, sottolinea il dottor Doni. “Un aiuto può arrivare dai legumi, utili per ridurre il rischio di squilibri e carenze a livello di aminoacidi essenziali, ovvero quegli aminoacidi che non siamo in grado di sintetizzare se non assumendoli attraverso l’alimentazione”, chiarisce il cardiologo.

UNA DIETA ANTINFIAMMATORIA —Il focus della dieta (anche per cardiopatici) che contrasta il rischio cardiovascolare deve essere però sugli alimenti antinfiammatori. “E’ importante seguire una alimentazione ricca di cibi con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, come frutti di bosco, prugne secche, arance rosse, crucifere (cavoli, cavolfiori, broccoli, broccoletti), insalate, spinaci, biete, rucola. E poi bene anche il caffè, ma non più di due o tre tazzine al giorno, e il tè verde, anche questi ricchi di antiossidanti. E sì anche al cacao amaro, e quindi anche al cioccolato fondente al 99%. Chiaramente uno o due quadratini al giorno, non di più”, spiega il dottor Doni.

ACQUA CONTRO L’IPERTENSIONE? —Riguardo all’idratazione, bisogna sì bere ma senza esagerare, dice il cardiologo: “Più bevo più la pressione aumenta, tant’è vero che alle persone che soffrono di pressione bassa soprattutto in estate si suggerisce di bere un po’ di più. Se bevo perché ho sete e ho sete perché ho mangiato troppo salato, l’acqua che bevo viene trattenuta, mentre se mangio con poco sale e bevo molto quell’acqua viene eliminata rapidamente dall’organismo. Questo avviene perché il sale fa trattenere acqua per questioni osmotiche. Per questo motivo è bene bere ma con moderazione, due litri al giorno circa”, chiarisce il dottor Doni.

MAGNESIO E POTASSIO PER IL CUORE —A livello di micronutrienti, alcuni sono particolarmente importanti per proteggere la salute del cuore. “I due sali minerali che fanno bene al cuore sono il magnesio e il potassio, che ne regolano le funzioni, mentre troppo sodio fa aumentare la pressione. Ma per quanto riguarda i micronutrienti è sufficiente una alimentazione varia per determinare il giusto apporto”.

I RISCHI DELLA PANCIA —Restare normopeso, in linea generale, è fondamentale anche per la salute del cuore. I rischi maggiori, però, non arrivano dal grasso in generale, ma soprattutto dal grasso addominale o viscerale, quello che si accumula a livello della pancia. “I processi che danneggiano l’endotelio e favoriscono la formazione di placche sono stimolati dal sovrappeso, in particolare dal grasso viscerale a livello dell’addome”, ricorda il dottor Doni. “Quel grasso non è una semplice zavorra, ma un organo vivente che produce sostanze che favoriscono il diabete, aumentano la pressione, e hanno una azione infiammatoria e ossidativa. Mantenersi normopeso è fondamentale per avere un cuore sano e allontanare i rischi cardiovascolari, infarto compreso”, sottolinea il cardiologo. 

 

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