di Maria Elena Perrero
Epicondilite, epitrocleite, tendinite rotulea… Sono solo alcune delle tentinopatie che possono colpire chi pratica sport. Lo si capisce anche dai nomi con cui sono più conosciute: la epicondilite altro non è che il cosiddetto gomito del tennista, la epitrocleite è detta anche gomito del golfista, la tendinite rotulea è nota come ginocchio del saltatore. Oltre al target, hanno in comune anche un altro aspetto: sono tutte affezioni del tessuto tendineo. “Le tendinopatie o tendiniti sono patologie quasi sempre determinate da un sovraccarico dei tendini che, se vengono utilizzati al di là delle loro caratteristiche elastiche, finiscono per subire danni che possono portare nei casi più gravi anche alla rottura del tendine”, spiega il dottor Daniele Casalini, medico dello sport e chirurgo ortopedico, responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia II presso gli Istituto Clinici Zucchi di Monza e medico sociale dell’Olimpia Milano.
Come si manifestano le tendiniti?
“Noi abbiamo tendini in tutto il nostro corpo: sono gli strumenti che trasmettono la forza prodotta dalla contrazione muscolare alle articolazioni. Affinché un segmento scheletrico si muova è necessario che un muscolo si contragga, ma quello che trasmette la forza è la struttura tendinea. In qualunque distretto del nostro apparato scheletrico possiamo andare incontro ad una tendinopatia. Il vantaggio della tendinite è che, a differenza per esempio della tendinosi, dà luogo ad una sintomatologia dolorosa molto forte, acuta, per cui il paziente è costretto a fermarsi, cosicché il rischio di una rottura diminuisce. Invece nelle tendinosi, forme croniche, di lunga durata, la sintomatologia è lieve o talvolta assente. Quindi il paziente in molti casi non si ferma e si può arrivare alla rottura del tendine”.
Quali sono le tendinopatie che colpiscono di più gli sportivi?
“A livello di parte superiore del corpo abbiamo la periartrite della spalla. Questa è una articolazione che utilizziamo non solo nello sport, per cui una simile patologia può in realtà colpire anche una persona sedentaria, ma sicuramente chi pratica quegli sport in cui si fa largo uso degli arti superiori come il tennis, il basket, la pallavolo o anche il sollevamento pesi è più esposto”.
In che cosa consiste la periartite della spalla?
“Si tratta di una infiammazione che il più delle volte colpisce la cuffia dei rotatori, un gruppo di quattro muscoli che permettono di svolgere movimenti di rotazione della spalla. Il tendine più vulnerabile di questo gruppo è il tendine del muscolo sovraspinato, che si inserisce sulla testa dell’omero e permette di fare i movimenti di rotazione e di abduzione della spalla. Si può infiammare molto facilmente, soprattutto per lavori di tipo meccanico, ripetitivo. La periartrite è una malattia molto invalidante se si manifesta in forma acuta. Il trattamento dipende dallo stadio evolutivo. Nelle forme più acute l’unica soluzione è data dalla terapia infiltrativa, nelle forme più lievi si possono utilizzare le terapie fisiche, le onde d’urto, le tecar terapia”.
Quali altre tendiniti possono colpire gli sportivi?
“A livello del gomito abbiamo la epicondilite o gomito del tennista e la epitrocleite o gomito del golfista. La prima, come dice il nome stesso, colpisce soprattutto i tennisti. In particolare può essere favorita dall’utilizzo di racchette in carbonio molto rigide, in cui la tensione delle corde, molto elevata, fa sì che si trasmettano al gomito delle vibrazioni importanti, con possibili effetti dannosi. Alla epitrocleite sono soggetti in particolare i giocatori di golf, che trasmettono vibrazioni all’epitroclea quando eseguono dei colpi molto lunghi. Nell’epicondilite sono interessati i muscoli estensori del polso, nell’epitrocleite i flessori del polso. Ma sempre i tennisti possono essere soggetti alla tendinite del polso o tendinite di De Quervain. Si tratta di una tendinite dell’estensore del primo dito. Può dare dolori molto importanti in tutti coloro che utilizzano molto le mani nella pratica sportiva”.
E per quanto riguarda gli arti inferiori?
“Una tendinite a cui chi pratica sport è soggetto è la tendinite rotulea o ginocchio del saltatore, ovvero una infiammazione del tendine rotuleo. A provocarla può essere un esercizio fisico che provoca un sovraccarico del tendine rotuleo, come tutti quegli sport che prevedono un salto e conseguente ricaduta: calcio, basket, pallavolo, corsa, soprattutto se non si utilizzano scarpe adatte o si corre su terreni accidentati. Sempre i runner possono essere soggetti alla tendinite del tibiale posteriore, all’altezza della caviglia. Anche in questo caso scarpe inadatte o terreni accidentati possono aumentare il rischio di questa patologia”.