Trovare un modo universale per tenere d’occhio lo scorrere del tempo è un’esigenza che l’uomo sente fin dall’antichità: per questo tutti i popoli si sono dotati di un calendario regolato o sul sole o sulla luna, i due corpi celesti presenti fin da prima che si sviluppasse l’intelletto nella razza umana. Ma perché i mesi non sono tutti di 30 giorni? La risposta più semplice è che se dividessimo i 365 giorni di un anno solare per 30, non otterremmo un numero naturale, perchè il risultato dell’operazione, cioè il numero di mesi di cui sarebbe composto l’anno, sarebbe di 12,6 periodico: nell’antico Egitto, ad esempio, i dodici mesi erano tutti di 30 giorni e si aggiungevano le 5 giornate mancanti tutte in una volta, alla fine di ogni anno.
Giulio Cesare fu però il responsabile della creazione del computo del tempo basato esclusivamente sulla posizione del sole e con il calendario giuliano si smise di far coincidere il capodanno con l’equinozio di primavera del 21 marzo. Per mettere ordine dopo i vari tentativi di creare il calendario perfetto, la maggior parte del mondo occidentale scelse di adeguarsi alla riforma gregoriana che dal 1582 divise il tempo in mesi da 30 e 31 giorni, più il mese di febbraio da 28 e 29 negli anni bisestili.
Oggi hai imparato perché i mesi non sono tutti di 30 giorni!