Nuova importante scoperta a Roma: sotto la cupola di San Pietro è stato scoperto un “misterioso tesoro“. Il “tesoretto”, come riportato da ‘Il Messaggero’, sarebbe stato accumulato da un anziano canonico di San Pietro, Don Michele Basso. All’interno di 50 casse ignifughe di colore verde, di quelle che vengono comunemente utilizzate per conservare la merce preziosa al riparo da danni durante i trasporti, si troverebbero decine e decine di dipinti antichi, manufatti di varia fattura, sculture di marmo, pezzi di affreschi quattrocenteschi e materiale archeologico.
Le casse sono state chiuse a chiave e stoccate senza troppo clamore all’interno di uno degli ambienti meno accessibili della Basilica di San Pietro, nello specifico in una specie di sottotetto, in un locale sotto il celebre “Cupolone”. Sul “misterioso tesoro” sarebbero ora in corso delle verifiche interne al fine di accertarne la provenienza: al momento, infatti, non si sa se i beni presenti all’interno delle casse siano beni ecclesiastici mai catalogati, se abbiano fatto parte in passato di collezioni o se siano stati acquistati nel tempo, oppure ancora se siano lasciti di conventi o istituti religiosi o regali di benefattori.
Anche il Papa e la Segreteria di Stato, ovviamente, sarebbero a conoscenza dell’esistenza di queste 50 casse piene di beni. Il cardinale Pietro Parolin, qualche mese fa, si sarebbe recato personalmente sul posto per svolgere una sorta di ispezione al fine di valutare cosa fare di quel “tesoretto”. L’esame avrebbe portato alla luce quadri della scuola di Mattia Preti, alcuni bozzetti di Pietro da Cortona, tavole lignee del Guercino, di Golzius e di Pasqualotto, sculture lignee del Seicento e una scultura in marmo bianca ispirata ai Prigioni di Michelangelo Buonarroti. Allo stesso tempo, però, la verifica avrebbe fatto emergere anche la presenza di diversi “falsi”, tra cui copie di vasi etruschi e romani, inclusa una copia del Vaso di Eufronio.
“Tesoretto” di San Pietro: le parole di Don Michele Basso
Don Michele Basso, interpellato sulla vicenda, ha risposto così in alcune dichiarazioni riportate da ‘Il Messaggero’: “Io ho donato tutto alla Fabbrica di San Pietro. Ora non sono più il proprietario. Non ne so più niente”. E alla domanda: “Come ha fatto ad accumulare questo tesoro?”, ha replicato: “È come ritrovarsi con tante scarpe nell’armadio. Alcune sono state comprate e altre sono state regalate”.