Prosegue senza sosta la roadmap del digitale terrestre di seconda generazione DVB-T2 e proseguono, di conseguenza, i cambi di frequenze di molte emittenti TV. In attesa dello switch-off tecnologico che costringerà i telespettatori di alcune regioni a cambiare TV o decoder, sarà quindi necessario procedere ad una nuova risintonizzazione o non si vedranno più parecchi canali. In particolare prosegue il rilascio, da parte degli operatori televisivi della banda di frequenze a 700 MHz, facenti parte del grande spettro UHF che va dai 300 ai 3.000 MHz. Queste frequenze sono state già assegnate agli operatori telefonici per la rete 5G che, infatti, viaggerà su tre bande: 694-790 MHz, 3.600-3.800 MHz (queste due bande costituiscono le cosiddette frequenze “Sub-6 GHz“) e 26,5-27,5 GHz (le cosiddette onde millimetriche, il 5G più veloce di tutti). Attualmente sulle frequenze della “Banda 700” trasmettono molte TV locali italiane, per le quali in Ministero dello Sviluppo economico ha messo a punto una roadmap scaglionata nel tempo al fine di dar loro la possibilità di cambiare frequenze. La roadmap è stata divisa in “Aree ristrette” da A a D e le aree A e B hanno già visto il cambio delle frequenze rispettivamente nei periodi 1 gennaio – 31 maggio e 1 giugno – 31 dicembre 2020. Adesso, a gennaio 2021 tocca all’Area ristretta D, mentre a settembre 2021 toccherà all’Area ristretta C.
Area ristretta D: chi deve risintonizzare
L’Area ristretta D comprende tutta la Sicilia, tranne le province di Palermo e Messina. Dovrà quindi risintonizzare la TV o il decoder del digitale terrestre chi abita in queste province:
Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Ragusa, Siracusa, Trapani
In tutte queste zone cambieranno frequenza tutte le TV locali che attualmente trasmettono su 51-53 UHF e le TV nazionali che trasmettono su 50-52 UHF. Le frequenze cambieranno nell’arco di tempo compreso tra il 1 gennaio e il 30 giugno 2021.
Area ristretta C: chi deve risintonizzare
L’Area ristretta C comprende invece una vasta fascia del territorio italiano che comprende province dall’estremo nord al profondo sud:
Trieste, Gorizia, Pordenone, Udine, Venezia, Treviso, Verona, Vicenza, Rovigo, Padova, Mantova, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Rimini, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Pesaro-Urbino, Chieti, Pescara, Teramo, Macerata, Campobasso, Foggia, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Taranto, Lecce, Matera, Cosenza, Crotone, Catanzaro e Reggio Calabria
Di queste province in alcune, quelle dell’Emilia Romagna, del Veneto e Del Friuli Venezia Giulia, il cambio delle frequenze delle emittenti locali sarà definitivo. In tutte le altre verrà assegnata una frequenza provvisoria. Nell’Area ristretta C le frequenze cambieranno nell’arco di tempo compreso tra il 1 settembre e il 31 dicembre 2021.