Immerso nella natura, circondato da boschi e colline, c’è un piccolo borgo medievale dove il tempo sembra essersi fermato. Si tratta di Cornello dei Tasso e qui, tra voltoni e mura, è ancora tutto intatto, proprio come una volta. Il borgo si trova nella bellissima Val Brembana, nella frazione distaccata di Camerata Cornello, in provincia di Bergamo e dista da questa circa 30 chilometri. È raggiungibile solo a piedi, passando tra i prati e attraversando la mulattiera che porta, in pochissimi minuti, dritta all’ingresso del paese che si affaccia a picco sul fiume Brembo. Una località che risale al 1100 e, come allora, è strutturata su differenti livelli: in cima la chiesa e il palazzo dei Tasso, famiglia nota della città, a proteggere le case di pregio, poi un livello intermedio dove si svolgeva il mercato e venivano accolti i viaggiatori in botteghe e osterie sotto i portici, che ancora oggi sono splendidamente presenti, e infine le case vicine al fiume che fanno sempre comunque parte della località bergamasca.
Cornello però non è solo uno dei borghi più belli d’Italia, meta desiderata da chi vuole prendersi una pausa lontano dalla città, ma è noto per una particolarità. Si narra, infatti, che qui sia nato il servizio postale, reso possibile grazie all’impegno della famiglia dei Tasso, originaria della frazione. Una vera e propria compagnia, denominata “Compagnia dei Corrieri della Serenissima”, con ben 32 soci in grado di effettuare spedizioni tra Roma, Milano e Innsbruck grazie a un sofisticato sistema a staffetta che permetteva di portare pacchi e lettere in pochissimo tempo. Una storia che oggi si può rivivere grazie al Museo dei Tasso e della Storia Postale che conserva documenti originali e una lettera con il primo francobollo emesso al mondo: il Penny Black . Da vedere a Cornello i resti dell’antico palazzo dei Tasso e la chiesa dedicata ai santi Cornelio e Cipriano. Situata sulla parte alta del borgo, è un piccolo gioiello d’arte romanica, uno dei pochi esempi presenti in Val Brembana, con antichi affreschi, volte e un prezioso campanile con aperture a bifore. E dopo la passeggiata alla scoperta dei tesori del borgo, tra le strette vie e i porticati, si può decidere di esplorare la Valle e suoi percorsi panoramici oppure fermarsi gustare uno dei piatti tipici della zona, circondati dal silenzio e dalla quiete. Qualche esempio? Formaggi tipici, come il “Formai de Mut” oppure i famosi ravioli con ripieno di pan grattato, uovo e spezie (i “Casonséi”) e un bel piatto di polenta calda, magari anche nella versione a cubetti con taleggio, burro e salvia. La meta ideale, insomma, per immergersi nella natura e in atmosfera legata al passato, oltre che per scoprire la storia del nostro Paese, per un turismo sempre più di prossimità.