IL PIACERE DI FARE MOVIMENTO
Guarda un bambino o una bambina che fa i suoi primi passi per capire
l'importanza e il piacere del movimento.
All'inizio fa molta fatica. Imparare ad alzare un piede e a spostarlo in
avanti richiede tutta la sua concentrazione, deve lottare contro la paura di
cadere, deve accettare di fare fatica; deve superare la frustrazione del fallimento e trovare la voglia di riprovarci. Man mano che le sue competenze aumentano, la fatica diminuisce e il piacere aumenta. C'è il piacere di
riuscire, l'approvazione dei genitori, la libertà di andare dove vuole.
Con il passare degli anni, questo piacere si dimentica, camminare diventa un
automatismo e per molti può divenire un peso, una noia, una fatica.
Le persone che abitano nei paesi economicamente sviluppati fanno una vita
troppo sedentaria e si muovono troppo poco. In queste società, sopratutto nel
tempo libero, molte persone recuperano il piacere di fare un'attività fisica.
Bambini e adolescenti hanno bisogno di almeno 1 ora di attività fisica al
giorno (possono essere sommate le attività che durano almeno 10 minuti
consecutivi).
Qualche esempio:
•muoversi, giocare, fare sport all'aria aperta, in palestra, da soli o in
gruppo
•andare in bicicletta, a piedi, con i roller, con lo skate, con gli sci, in
canoa, ecc.
•scoprire un territorio, i suoi colori, i sapori, gli odori
•percorrere un sentiero, attraversare un bosco
•fare sport nel verde, in acqua o sulla neve
•apprezzare il senso del limite personale, senza cronometri, record da
superare, classifiche
•sentire il proprio benessere con le indicazioni di animatori sportivi, con
una preparazione fisica adatta, attrezzature e abbigliamento...
•anche ballare con gli amici è un'attività fisica divertente
Tutte le parti del corpo traggono enormi benefici dal movimento. Crescono
sane, ben sviluppate ed invecchiano più lentamente se vengono impiegate ed
esercitate con misura. Se tuttavia esse non vengono esercitate e sono fiacche,
allora tendono alla malattia, crescono difettose e invecchiano rapidamente.
Ippocrate, 400 anni A.C.
"Sport" è un termine inglese il cui attuale significato risale alla seconda
metà del XIX secolo.
Indica propriamente "divertimento".
La parola ha origine dal francese antico "desport" e cioè "disporto, svago".
Il diritto di fare dello sport
Se un ragazzo decide di avvicinarsi ad un'attività sportiva di sua scelta,
l'adulto non può negargli questa possibilità ma deve offrirgli le condizioni
che più si adattano al suo livello. Le attività sportive proposte dalle
associazioni devono essere adatte alle possibilità dei giovani in termini di
orari, accessibilità, intensità degli allenamenti, ecc.
Il diritto di divertirsi e di giocare
Praticare uno sport vuol dire impararne regole e tecniche. Vuol dire allenarsi
e migliorare le proprie competenze, ma anche star bene in gruppo, giocare,
divertirsi, ecc.
Molti scelgono di fare un'attività fisica senza necessariamente voler far
parte di un'associazione sportiva, ma non sempre c'è libero accesso agli
impianti sportivi, e non sempre è possibile praticare sport di strada (es.
skate).
Il diritto di usufruire di un ambiente sano
Oggi, nello sport, la lotta al doping e la promozione del fair play sono
obiettivi comuni alla grande maggioranza delle federazioni sportive. Questi
sono comportamenti che si imparano da giovani e che un ambiente sportivo "sano"
deve insegnare.
Il diritto di essere trattato con dignità
Spetta all'adulto creare delle condizioni:
•rispettose della dignità di ognuno
•senza abusi di potere
•dove i rapporti sono basati su lealtà, collaborazione, aiuto reciproco.
Il diritto di essere circondato da persone competenti
All'allenatore sportivo non basta la buona volontà. Anche se spesso svolge la
sua attività gratuitamente deve essere formato per insegnare ed allenare.
Il diritto di seguire allenamenti adatti ai ritmi individuali
Ogni persona ha tempi di apprendimento individuali che vanno riconosciuti e
rispettati. Adattare l'attività fisica ai tempi e ai ritmi di ognuno è un mezzo
per favorire il divertimento e il rispetto delle differenze.
Il diritto di competere con persone che hanno le stesse possibilità di
successo
•non tutte le pratiche sportive devono essere abbinate alla competizione
•chi sceglie l'attività competitiva e sceglie di confrontarsi con altri deve
poterlo fare alla pari.
Il diritto di praticare il proprio sport in assoluta sicurezza
Le infrastrutture (palestre, campi, docce, ecc.) e le attrezzature vanno
adattate alle diverse esigenze (età, sesso, capacità individuali, ecc.) e
devono garantire la sicurezza degli utenti.
Il diritto di avere tempi di riposo
L'attività fisica può anche diventare un impegno, soprattutto per chi sceglie
lo sport organizzato, che si aggiunge all'impegno scolastico e/o
professionale.
La programmazione sportiva deve permettere momenti di svago, di ozio, di altre
attività ricreative e/o culturali.
Il diritto di non essere un campione
Ogni persona ha il diritto di scegliere se intensificare la pratica sportiva,
o al contrario, di continuare a fare sport per piacere o per socializzare..
mercoledì 22 luglio 2020
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