40 ANNI DI "UN SACCO BELLO" CON LA FIAT DINO
di Roberto Pontiroli Gobbi (fonte Gazzetta dello Sport)
Subito una battuta in piena attualità. “Magari me viene er Covid, lo sdereno co’ 10 minuti”. Già, a 40 anni di distanza lo spirito colorito del bullo Enzo di ‘Un sacco bello’ non è affatto cambiato. Anzi: è più vivo che mai. E già questa prima battutaccia coatta manda in visibilio i migliaia di fans che lo hanno atteso nel quartiere tra il Tufello e Val Melaina, ora completamente trasformato rispetto all’epoca del film. D’altronde non poteva non essere festeggiato questo che è ormai ritenuto un film epocale. E di gente ce n’era tanta, tantissima. Al punto che Carlo si è allontanato per tornare una ventina di minuti dopo quando il presidente del municipio III, Giovanni Caudo con tanto di fascia tricolore, supportato dagli agenti della polizia locale hanno fatto spazio per poter permettere a Carlo e Renato Scarpa (Sergio nel film) di poter scoprire la targa delle 40 candeline.
LA TARGA OMAGGIO
E giù grida entusiastiche dei concittadini: “Sei il re di Roma”. E tra tutti anche qualche personaggio coriaceo, come un culturista con gilet di pelle vestito come Carlo in ‘Troppo forte’. Insomma, Roma ha giustamente deciso di omaggiare l’artista apponendo una targa in ricordo del ‘palo della morte’, un lampione con il simbolo del teschio dove nel film Enzo incontrava l’amico Sergio per pianificare un viaggio estivo in auto da Roma fino a Cracovia a caccia di belle ragazze al volante di una bellissima Fiat Dino 2400 nera, con una terrificante freccia laterale rossa. Un viaggio che rimarrà una chimera, quasi un sogno di fuga dalle periferie assolate e desolate di Roma nell’estate del 1980. L’affetto della gente quasi esonda, ci sono centinaia di persone e l’incontro si sposta nel giardino interno ai palazzoni. La voce di Verdone si sente a malapena tra le grida di incitamento dei presenti e Verdone rivela: “Quando io ho girato qui non c’era niente, tutti i palazzi erano in costruzione, sembrava una scena di ‘Mamma Roma’ di Pasolini. Oggi le periferie sono cambiate, delle cose sicuramente sono migliorate, è difficile trovare scorci che diano quelle emozioni”. E ancora: “Oggi non sarebbe possibile ripetere `Un sacco bello’ perché è cambiata la storia. Oggi Enzo andrebbe in vacanza a Ibiza con altri cento tutti uguali a lui, stessi tatuaggi e stessi capelli”. Poi la concessione al pubblico in attesa, la battuta ‘Love, love, love’, recitata dall’hippy Ruggero, altro personaggio dello stesso film. Prima di andare via l’attore è stato omaggiato dal Municipio con una targa: “La dedico a tutti voi, a questo quartiere, che ha avuto tanta poesia perché oltre che risate c’era poesia, un pizzico di malinconia e anche molta follia. Ve la dedico con tutto il cuore”. L’attore va via tra i cori entusiastici da stadio. La pellicola è stata poi proiettata in un cinema all’aperto della zona. Quasi un sogno di fuga da una Roma deserta e timorosa nell’estate del coronavirus. Che Carlo Verdone sderena subito.
sabato 25 luglio 2020
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