venerdì 3 luglio 2020

A UN METRO DA VOI

IL MONDO SURREALE DEL CORONAVIRUS
di Gabriella Di Varano

Dedicato a chi non ce l’ha fatta ,al personale medico e paramedico ,alle forze dell’ordine ,ai lavoratori che hanno combattuto una battaglia senza tregua mandando avanti il paese è dedicato il libro ‘ A un metro da voi ‘ di Daniela Rabia ,giornalista ,avvocato collabora con Diritto e dintorni,Liberamente,Mediterraneo e dintorni,Storie di Calabria e Calabria live .Ha pubblicato una raccolta di poesie Naufragio alla vita ,nel 2015 Matilde ,Non aspettare la vita che non ti aspetta e le Voci dell ‘ Eco.
Ieri 2 luglio Daniela Rabia ha incontrato i lametini al Caffè Dolce Amaro discutendo con loro insieme a Lamezia in strada e Vinicio Leonetti redattore della Gazzetta del Sud, sull’impatto del coronavirus sulla Calabria che vive nel terrore di non essere all’altezza sanitaria di un epidemia che ha scosso tutto il paese .
Protagonista del libro è un giovane laureando in lettere che narra gli aspetti sociali e psicologici dell’emergenza che tutti hanno affrontato :Distanziamento sociale ,i dubbi ,il bisogno di un abbraccio.
Riflettendo sulle mancanze della sanità calabrese ,dove mancano strutture ,posti di terapie intensive la risposta più eloquente è quella di Articolo 21 il programma di Lino Polimeni che ha sottolineato come della sanità calabrese ‘Si siano mangiati anche i muri ‘.
Il libro è un viaggio sul senso di smarrimento che abbiamo provato tutti in questi mesi di angoscia e il rimanere a casa è stato un viaggio dentro noi stessi. A un metro da te …per la nostra sicurezza è la giusta lontananza, il protagonista del libro aggiunge ‘Magari potessi stare a tre metri da te e da tutte le persone fanatiche e superficiali’.
Nel racconto si fa cenno anche ai Flash mob dai balconi che alle 18:00 hanno unito l’Italia che ha cantato a squarciagola l’inno di Mameli sapendo tutti che quando la tempesta sarà finita non saremo più gli stessi.
Nessuno ha immaginato di vivere in un tempo in cui baci e abbracci sarebbero stati pericolosi quanto le armi,tutti impegnati in una battaglia silenziosa in silenzio abbiamo accompagnato i nostri morti senza fiori.
L’uomo distrugge l’umanità per avidità di denaro e potere.
Se tutti facessimo la nostra parte l’incendio si spegnerebbe.
Ma tutto cambia per non cambiare niente diventeremo solo più diffidenti ,anche se avremo bisogno d’aria pura .
Dobbiamo pretendere una sanità pubblica efficiente soprattutto in Calabria più che altrove ,con apparati idonei a fronteggiare qualsiasi emergenza.
Che non sia la volta buona che noi uomini cresciamo, miglioriamo e ci evolviamo?Quando la tempesta sarà finita non saremo più gli stessi…avremo imparato a danzare anche sotto la pioggia.
Sembra che il nemico sia battuto e vinto adesso percorriamo la vita andando avanti ritrovandoci nel potere di un abbraccio.

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