Nella splendida cornice del Golfo di Napoli, tra le sue acque cristalline, ecco spuntare l’isola di Nisida. Luogo di grandi bellezze e di leggende che risalgono a migliaia di anni fa, questo piccolo fazzoletto di terra non è oggi aperto al pubblico, ma è tuttavia una meraviglia di cui godere dall’alto di Posillipo.
L’isola di Nisida appartiene all’arcipelago delle isole Flegree, ed è anch’essa di origine vulcanica: il cratere, parzialmente riempito dalle acque, si affaccia sul mar Tirreno con la sua antica caldera, nata da un’eruzione che risale probabilmente ad alcuni millenni fa. In realtà, oggigiorno Nisida non è più una vera isola, dal momento che è collegata alla terraferma da un lungo pontile percorribile dagli autoveicoli, ma rimane tuttavia tale nell’immaginario comune.
La sua posizione è davvero suggestiva, a pochi passi dalla costa partenopea e, in particolare, dal bellissimo quartiere di Posillipo. Ed è proprio da qui, ovvero dal meraviglioso Parco Virgiliano, che si può godere di una vista mozzafiato dell’isola e delle acque turchesi che la circondano. La sua storia risale a tantissimo tempo fa, quando fu per la prima volta fonte d’ispirazione per il grande poeta Omero.
Secondo alcune fonti, qui Ulisse approdò assieme ai suoi compagni in cerca di cibo, trovando il villaggio dei Ciclopi. Sarebbe dunque questa la mitologica isola delle capre, dove l’eroe greco ebbe il suo drammatico incontro con il gigante Polifemo. Rispetto alle altre località che si fregiano di questa leggendaria associazione con l’Odissea, come ad esempio Favignana, la piccola Nisida sarebbe l’unica a ricordare il paesaggio selvaggio e ad essere abitata da numerose capre che un tempo vi pascolavano.
Ma l’isola ha ispirato molti altri grandi artisti, nel corso dei secoli. È ad esempio citata in un racconto di Miguel Cervantes, l’autore del Don Chisciotte, mentre in anni più recenti il famoso cantautore Edoardo Bennato le ha dedicato una canzone intitolata proprio Nisida. A differenza di Ischia e delle altre splendide località turistiche delle isole Flegree, questo fazzoletto di terra è una perla inaccessibile al pubblico.
Se in passato ha accolto alcune splendide ville romane, come quella di Marco Giunio Bruto – che vi ordì la sua congiura contro Cesare – e quella di Lucio Licinio Lucullo, nel periodo fascista l’isola venne adibita a luogo di correzione minorile. Oggi ospita infatti l’Istituto Penale Minorile di Napoli, mentre negli anni ’50 fu sede dell’Accademia Aeronautica e, in seguito, fu un’importante base della Nato.
Dunque, è impossibile godere delle meraviglie dell’isola di Nisida, della sua bellezza antica e del suo fascino selvaggio. Non ci resta che ammirare il suo panorama mozzafiato e sognare ciò che fu, in un passato lontanissimo.