LE PERLE ITALIANE
Il Sistema nazionale per la prevenzione ambientale ha pubblicato i risultati del monitoraggio di tutte le Agenzie in merito alle acque di balneazione in tutta Italia.
Puglia e Sardegna sono al primo posto nel nostro Paese per la qualità delle loro acque, con una percentuale che arriva al 99,7%. A decretarlo sono i dati della classificazione delle acque di balneazione degli ultimi quattro anni, dal 2016 al 2019.
Ogni regione ha dato il via libera ai controlli previsti dalla legge: in Puglia, regione che ha emanato nuove regole per gli spostamenti tra le regioni italiane nella seconda fase dell’emergenza Coronavirus, sono stati effettuati da Arpa, con il coordinamento del Centro Regionale Mare, facendo riferimento ai parametri imposti a livello europeo per tutelare la salute umana.
Nei monitoraggi che determinano la bontà delle acque balneabili di tutta Italia, è necessario evidenziare i due indicatori di contaminazione fecale, enterococchi intestinali ed escherichia coli. Per ogni stagione le varie Agenzia territoriali effettuano circa 24 mila campionamenti. A questi si aggiungono altrettante analisi di laboratorio.
Arpa, in Puglia, ogni anno effettua campionamenti mensili che coprono l’intervallo che va da aprile fino alla fine del mese di settembre. In questo modo, oltre a certificare lo stato di salute del mare, si riesce a fare lo stesso anche per quanto riguarda le acque dolci superficiali, correnti e di lago, nelle quali la balneazione è autorizzata o comunque non vietata.
I dati degli ultimi quattro anni rivelano che a livello nazionale, la qualità delle acque di balneazioni ha compiuto un grande salto in avanti, arrivando all’eccellenza per più di 5.400 chilometri. In Puglia sono stati classificati come “eccellenti” 781 chilometri su 800: il 99,7%. Il restante 0,2% è considerato “buono”, mentre solo lo 0,1% è considerato “scarso”.
Le rilevazioni del Sistema nazionale per la prevenzione ambientale, insieme alla Puglia, piazzano anche la Sardegna al primo posto per qualità delle acque balneabili. Terza posizione per la Toscana con il 99,3% dei suoi 596 chilometri giudicati eccellenti. Ottimi dati anche per l’Emilia Romagna (96,3%) e la Liguria (96%). Buona la percentuale del Veneto che si attesta al 95,9%: all’inizio del lockdown le acque del canale di Venezia sono apparse limpide come non succedeva da anni. Un fenomeno simile si è verificato anche nel golfo di Napoli.
In generale i dati dell’Italia sono molto incoraggianti. Su un totale di 5.750,302 chilometri di costa, 5.437,567 chilometri sono stati definiti “eccellenti” dai dati delle rivelazioni: il 94,6% di media.
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