PAROLA AL DIRETTORE
Le grandi interviste continuano quest’oggi con l’intervento del Responsabile del settore giovanile del Pescara Calcio, Giuseppe Geria, che dall’alto della sua esperienza (due anni anche con la Juventus tra le altre), ci illustra il suo punto di vista su svariati argomenti.
- Direttore quali qualità deve avere un giovane atleta per essere messo nelle condizioni di poter ambire ad un settore professionistico importante?
“A definire astrattamente le qualità non sono capace in quanto secondo me sono una sommatoria di aspetti che poi favoriscono un percorso. Innanzitutto oggi il calcio richiede più abilità e queste vanno continuamente allenate ed evolute con impegno, applicazione ed allenamento costante . A mio avviso il ritmo che aumenta sempre di più richiede per il giocatore di domani un'alta capacità percettiva e di anticipazione ed il tutto deve essere rapportato ad alta intensità“.
- Un ragazzo del sud secondo te ha oggettivamente meno possibilità di approdare al calcio che conta ?
“Sicuramente un fattore che aiuta ed accelera la crescita di un giovane è la qualità del confronto ed al sud il numero e la qualità delle squadre non raggiunge quella del Nord dove vi è maggiore concentrazione di club professionistici che già dalle fasce di età più bassa favoriscono confronti di più alto livello. Considerando che i club professionistici fanno selezione già dalle fasce più basse la natura di questi confronti naturalmente alza il livello e di conseguenza la crescita aumenta e così si arriva già ai 14 anni con un numero di confronti nettamente superiore come qualità e quantità”!
- La tua società ha nel sud Italia o nella mia regione Calabria qualche osservatore ufficiale ?
“Non abbiamo osservatori ufficiali ma essendo la mia regione di origine dove ho lavorato per tanti anni ho tenuto e mantengo tanti contatti con molti tecnici e dirigenti di settore giovanile che mi permette di essere aggiornato sui migliori talenti della zona. Comunque sono d'accordo e favorevole ad avere, avendone le possibilità economiche, dei collaboratori di fiducia in ogni zona che si rietine dove ci siano società che lavorano bene riguardo la formazione di giovani”.
- Perché secondo te negli ultimi anni si fa più fatica a far venir fuori dei veri e propri talenti utili per le rappresentative professionistiche nazionali ?
“Le motivazioni possono essere diverse che messe insieme moltiplicano le difficoltà . La scelta che cade sui tanti stranieri anche in età giovanile dovrebbe farci riflettere e focalizzare l'attenzione sulle carenze sulle quali intervenire. Se consideriamo che possono arrivare dopo i 16 anni ed il proliferare di intermediari internazionali hanno aumentato la proposta di tanti giovani da federazioni straniere, la scelta poi riduce gli spazi ai giovani italiani ai quali deve scattare quel senso di rivalsa ed aumentare impegno e voglia di migliorarsi. Spesso però tutte le figure intorno ad un giovane che dimostra di avere qualche qualità invece di accompagnare e favorire il loro percorso vedono nel giovane una fonte di guadagno o di notorietà finendo con assecondare e "viziare" precocemente il
giovane che spesso perde quella "voglia" e pensa di essere già arrivato mentre ancora gli serviva non tutta una serie di passaggi senza i quali non riuscirà mai a mantenersi ad alti livelli”.
giovedì 21 maggio 2020
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