sabato 16 maggio 2020

MASSIMO COSTANTINO

L'IMPERATORE

Sicuramente tra i tecnici più prepararti della nostra regione, con molti anni di professionismo alle spalle, ospite quest'oggi sul nostro blog, Massimo Costantino che ci racconta alcune delle sue esperienze e ci svela il suo pensiero su svariati argomenti.


- Mister, hai allenato diverse squadre tra Lega pro e Serie D, dove ti sei trovato meglio e dove hai ottenuto il miglior risultato?

"Si è vero, le esperienze sono state tante, tutte diverse e molto significative; ad esser sincero mi sono trovato bene in tutti i club dove sono stato, ma nel calcio i ricordi più belli sono naturalmente le vittorie: come dimenticare due storiche promozioni, con la Vigor Lamezia dalla Lega Pro 2 alla Lega Pro Unica e con la Rossanese dal quart’ultimo posto alla promozione in Serie D. Dispiace non aver vinto il campionato a Sanremo, perché avremmo aperto un ciclo importante tra i professionisti".


- Perchè i settori giovanili del sud sono molto lontani, in termini di competitività, da quelli del centro nord?

" Entriamo in un argomento molto articolato e complicato da anni. Non credo che al sud manchi la competitività dal punto di vista tecnico per mancanza di talento, l’unica vera differenza credo sono le strutture: senza di esse si lavora sempre sottotono e le potenzialità dei tecnici e dei ragazzi non possono essere espresse al massimo, come invece riescono a fare nelle società con disponibilità di strutture. Ma, anche se a fatica, fortunatamente, questo aspetto sta migliorando nelle regioni del sud".

- Ami di più far giocare bene una squadra o vincere al di la del lato estetico?

" Penso che senza un’idea di gioco ed una buona organizzazione il risultato non arrivi. Purtroppo in Italia il risultato è l’unica cosa che interessa, molti addetti ai lavori dicono il contrario, ma sotto sotto preferiscono una squadra che pensa solo al risultato anziché una squadra che “pensa al gioco”, poi quando il risultato non arriva, anche se la squadra gioca bene, non si ha la pazienza di attendere che le due cose si fondano e quindi si cambia allenatore: questa credo sia l’unica verità".

- Sinceramente per te c'e' più soddisfazione a vincere un campionato o veder arrivare un tuo giovane calciatore in prima squadra?

" Solo all’inizio della mia carriera ho allenato nei settori giovanili: certo vedere dei ragazzi andare in prima squadra è veramente una grande soddisfazione. Ormai alleno prime squadre da 15 anni, ad essere sincero vincendo un campionato si provano emozioni molto forti".

- Dopo la tua ultima parentesi a Messina in questa stagione, non conclusasi come avresti voluto, da dove credi possa ripartire la tua carriera?


"Dopo aver allenato in tutte le categorie, tranne A e B, non ti nascondo che dopo essere stato in Serie C per 6 stagioni, e quasi sempre con compagini molto giovani, mi piacerebbe allenare una squadra Primavera, vista la mia formazione, ritengo di poter dare il mio contributo affinché vengano formati calciatori pronti per la prima squadra, è un’avventura che mi stimola molto. Concludo questo mio intervento ringraziandoti per avermi dedicato questo spazio sul tuo blog, che seguo con molto piacere, e dove prossimamente spero di poter intervenire con un mio articolo su un argomento che mi sta molto a cuore e che sto preparando come tesi per un Master".

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