GIUSEPPE ROTUNDO
Uno dei mie ex giocatori preferiti, uno di quelli che da solo riusciva a risolverti una partita, questo, e molto altro, è Giuseppe Rotundo, protagonista quest’oggi della nostra consueta intervista “pallonata”.
- Dove stavi giocando in questa stagione e come stava andando prima dello stop forzato?
“ Questa stagione è stata, non solo per me, una stagione delle mezze verità. Come destinazione ho scelto Reggio Calabria, e precisamente a San Giorgio, compagine che milita nel campionato di Promozione: poi, sfruttando le liste di svincolo, da dicembre ero salito di categoria, in Eccellenza, per divertirmi di più e allenarmi diversamente, per la precisione con il Gallico Catona”.
- Cosa rappresenta per te il calcio? Credi che questo mondo meriti l’amore di tanti appassionati?
“Il football per me, almeno inizialmente, ha rappresentato uno stile di vita e lo avevo interpretato e vissuto come lavoro; nella vita però per giocare a calcio ed a certi livelli si devono legare tra loro tanti tasselli e spesso gli incastri giusti non sono cosa facile: sinceramente negli ultimi anni, soprattutto nel dilettantismo, la passione per la “mitica sfera” è scemato parecchio, credo per il poco amore messo da parte degli addetti ai lavori. Però si dai, tutto sommato, il football non puoi non amarlo”.
- Cosa cambieresti nel mondo del calcio se avessi una bacchetta magica?
“ Probabilmente la cosa che cambierei immediatamente è la classica regola degli “ Under”, anche perché questa regola ha fatto si che gente del calibro di Lio e Mangiapane smettessero, quindi ti lascio immaginare la delusione, e di conseguenza vi è stato un livello più basso con troppi giovani in campo”.
- Un rimpianto ed un sogno nel cassetto?
“ Rimpianti veri credo di non averne, perché o in un modo, o nell´altro, ci ho provato, e mi sono divertito, talmente tanto in questi anni, e spero di farlo ancora a lungo. Una delle annate che ricordo di più in questi anni è stato il mio primo campionato dei dilettanti che feci dopo la “gavetta” nelle varie categorie dei settori giovanili dilettantistici e professionisti; proprio a Simeri Crichi, nel mio primo campionato con i “grandi”, riuscii a disputare tutte e 32 le partite gonfiando la rete per ben 25 volte. Poi come dimenticare il fantastico reality show con Simona Ventura al quale ho partecipato giocando con il Leyton Orient in Inghilterra. Il sogno invece è che questo calcio, dopo la pandemia, abbia la possibilità di tornare quello di qualche anno addietro. Con tanta voglia di fare da parte degli addetti ai lavori; ai giovani consiglio di andare a scuola, ma al contempo di cercare di imparare dal calcio anche le regole della vita”.
- Un pregio ed un difetto di Giuseppe Rotundo.
“Il pregio è di essere sempre altruista sia nel campo che nella vita. Difetti, quello di
essere testardo e impulsivo. Grazie di tutto Sonny per aver pensato a me e complimenti per questa tua bella iniziativa che hai creato attraverso il tuo seguitissimo blog”.
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