PER GLI AMICI... "TATO"
Tre Coppe Italia ed una Coppa delle Coppe con il Milan, 111 presenze col Catanzaro e quattro in Nazionale, tutto come calciatore, un campionato di Lega Pro vinto invece da allenatore ad Alessandria. Quest'oggi ci riempie di orgoglio avere nel nostro blog le impressioni, ed il punto di vista, di Tato Sabadini.
- Hai vinto sia come giocatore che come allenatore: quali le differenze e quale vittoria è più bella?
"Vincere come giocatore è bellissimo perché lo hai guadagnato con sudore sul campo da protagonista: da allenatore è altrettanto bello perché sai di aver insegnato bene e di esserti tolto una grossa responsabilità con la squadra, società, stampa, e tifoseria che non è assolutamente semplice da fare...per cui reputo sia più difficile, per le enormi problematiche da affrontare, trionfare come tecnico".
- Un ricordo della tua esperienza al Milan, uno a Catanzaro ed uno in Nazionale. "Non è facile giocare in una squadra che gioca a livello mondiale e rimanere per 7 anni, quindi di bei ricordi (molti più di uno) sono tanti appunto perché giochi a livello veramente alto che è il sogno di tutti i ragazzi che praticano il calcio. Per quanto riguarda la Nazionale sicuramente la gioia di aver battuto il Brasile e l'Inghilterra, anche se devo dire che degli infortuni mi hanno impedito di avere molte più presenze in azzurro e non nego anche per certe interferenze dall'esterno; Catanzaro è stata una mia scelta personale perché avevo ancora un contratto con il Milan, ma non andavo d'accordo con il DS. Comunque la gioia più grande vedere che per 5 anni tutta la città e la Calabria ti facevano sentire un principe... Perché il re è sempre stato il mio amico e compagno Palanca al quale voglio un sacco di bene".
- Quali sono a tuo giudizio le negatività che portano il calcio italiano a non avere più una nuova generazione di talenti?
"Non credo che il calcio italiano non ha talenti, purtroppo è la mentalità sbagliata perché si pensa che uno che ha un nome straniero sia il massimo, ma sono "cazzate" (testuale n.d.r), per cui penso sia questo uno dei motivi per cui i nostri ragazzi abbiano più difficoltà ad emergere rispetto ad un tempo".
- Cosa cambieresti nel mondo del calcio?
"Nel calcio cambierei certe regole: per prima cosa metterei dei parametri su certi ingaggi perché siamo arrivati al limite, e poi, come si faceva una volta, se volevi guadagnare di più dovevi vincere per prendere premio partita.. Allora dovevi pedalare".
- Hai allenato anche le ragazze del Catanzaro ultimamente: credi che questo movimento possa ampliarsi ulteriormente sulla spinta avuta dalla Nazionale femminile agli ultimi mondiali?
"È sicuramente in evoluzione: ci sono delle ragazze molto brave che ci hanno entusiasmato al mondiale ed è giusto che possano fare professionismo. A Catanzaro ho allenato 2 anni la femminile e mi hanno dato grosse soddisfazioni perché sono brave e vogliose di coronare un sogno, anche se ad essere sincero, la città non risponde: tante parole e pochi fatti ed è anche per questo che ho lasciato.. Ho perso 4 chili dal nervoso".
- Un ragazzo calabrese che pratica il gioco del calcio se ha delle doti, gli consiglieresti di andare fuori regione a giocare o di restare perchè al sud qualcosa sta cambiando?
"In Calabria ci sono dei talenti, ma non gli diamo il modo di crescere come si faceva una volta: i giovani alla mia epoca li aggregavano alla prima squadra e piano piano crescevano e si valorizzavano... Esempi? Il mio amico Fausto Silipo, i Mauro, Fontana, Lorenzo, Criniti e tanti altri, ora come li porti un paio di volte in panca vengono subito ceduti e vai a prendere ragazzi di altre società. Lo ripeto ancora una volta, bisogna cambiare mentalità".
venerdì 22 maggio 2020
Post in evidenza
LA RUBRICA
SEMPRE E SOLO IO.. a cura della sognatrice matta C’è solo una fonte di verità assoluta ed è dentro di noi. La nostra anima è l’unica fonte, ...

-
AMICIZIA SENZA FINE di Alessandro Mazza "Da bambino avevo un sogno : non ho mai giocato a calcio , se non tra amici, ma sin da ra...
-
LA FIGLIA DI TERESA In tanti, si saranno imbattuti in un simpatico quesito che invita ad analizzare l’albero genealogico di tal Teresa. La d...
-
IL CATANZARO FUTSAL SOGNA LA SERIE B. PAROLA AL FUNAMBOLICO PESTICH Abbiamo incontrato via chat, per una chiacchierata , Gianfranco Pes...
-
UN MONDO A FORMA DI TE Di Antomio Raione Il mondo dei giovani calciatori , piccoli uomini e donne che vanno dietro ad una palla di ...
-
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO di Gianfranco Pestich "Nonostante molti imprenditori si lamentano perchè causa il Covid 19 non lavorano d...
-
SALVATORE SCALISE, IL CAPITANO GIALLOROSSO di Umberto Gallo La voce del Sersale Calcio, il cuore del Sersale Calcio : una semplice chi...