Catanzaro, Sampdoria e Bologna, tra le altre squadre in cui ha militato: centroavanti vero, genuino e verace come pochi: protagonista di questo pomeriggio sul nostro blog è il grande Pino Lorenzo che, con la sua consueta disponibilità, ci ha concesso questa intervista.
- Dove vivi ora e di cosa ti occupi?
" Ormai da anni vivo a Cesena, con moglie e figlio (rispettivamente Paola e Gianmarco) e faccio l'allenatore di calcio".
- Un tuo particolare ricordo o aneddoto dell'esperienza a Catanzaro, a Bologna ed alla Sampdoria?
"Il ricordo più bello a Catanzaro è stata sicuramente la vittoria del campionato dalla C1 alla Serie B, una cavalcata memorabile, per la gioia nostra e dei tifosi giallorossi. Aneddoti nelle varie squadre: a Catanzaro le serate del sabato pre gara, dove ci riunivamo per mangiare provola, "sozizzu" e "pane e casa", sembrava portasse bene. Per quanto riguarda Bologna, il rigore che ci ha fatto passare il turno in Coppa UEFA. Per la Sampdoria il dolce amaro gol che segnai dopo aver preso il posto di Mancini: il mister mi fece entrare e segnai il gol dell’uno a zero, ma non bastò perché in casa del Benfica perdemmo due a zero".
- Un rimpianto nella tua carriera ed eventualmente un tuo sogno ancora non realizzato?
" Praticamente è lo stesso: un rimpianto non aver avuto mai l'occasione per poter allenare il Catanzaro: il sogno è appunto quello di allenare la squadra della mia città".
- Cosa manca secondo te ai settori giovanili professionisti del sud per competere con quelli del centro nord?
"Per quanto riguarda i settori giovanili credo la differenza sia nella vera costanza di voler migliorare i ragazzi giornalmente, facendoli entrare in un percorso di crescita che comprende la tecnica, l'intelligenza calcistica, la personalità e la velocità intesa come quella non solo di corsa ma anche di pensiero: riassumendo, i ragazzi vanno seguiti nel percorso di costruzione totale, facendoli crescere in tutte le loro qualità. E logico che ci vogliono strutture adatte e allenamenti mirati per ogni singolo ragazzo. Un abbraccio, caro Sonny, grazie ed un saluto alla città di Catanzaro".
