sabato 23 maggio 2020

CATANZARESE DOC

COLONNA GIALLOROSSA.

Nato a Catanzaro il 13 febbraio del 1949 ex calciatore, tra le altre, di Genoa, Palermo, Catanzaro e Cosenza. Con la formazione rosanero giunge in finale di Coppa Italia nel 1978-79 perdendo con la Juventus. Ha collezionato complessivamente 65 presenze in Serie A e 267 presenze e 15 reti in Serie B. In massima serie ha disputato 3 campionati, 2 col Catanzaro ed uno col Genoa. Folta la carriera anche da allenatore avendo tra le altre guidato lo stesso Catanzaro nonchè Licata, Cremonese, SienaCrotone, Juve Stabia, Viterbese, Sora, Rende. Commissario tecnico della Nazionale italiana di beach soccer. e della Under 16 e 17 Lnd Italiana.
Abbiamo il piacere di ospitare quest'oggi sul nostro blog una delle colonne del Catanzaro degli anni '70 Fausto Silipo.


 Dove vivi ora e di cosa ti occupi.

"Vivo a Roma, anzi... per meglio dire sopravvivo, visto che non mi piace molto: lavoro? Ho staccato...anzi a dire il vero mi hanno staccato la spina".


- Uno o due ricordi o aneddoti della tua esperienza di calciatore.

"L'esordio a Palermo così come...incredibili, tutti gli altri a Catanzaro. Con Allievi, Primavera, De Martino. Curiosamente a Palermo la mia gara d'esordio in prima squadra, coincise con la Promozione mi vide al termine, assalito dai tifosi rosanero, ebbri di gioia che mi tolsero di dosso la maglia"!

- Perché in Italia secondo te, ultimamente, si fa fatica ad avere una nuova generazione di talenti?

"Perché i giovani sono figli della generazione "guappo", abituati ad avere tutto o quasi e senza più spirito di sacrificio, con le dovute eccezioni sia chiaro. Il piacere del gioco del calcio, penso si sia un po' perso".

- In seno ad una squadra conta più il gruppo o i singoli fuoriclasse?

"Adesso conta il gruppo: non nascono più i Pelé, i Maradona, i Cruijff e nemmeno i Messi e i Ronaldo. Bisogna costruire squadre solide, con precise identità. Diciamo "ORGANIZZATE" ( si nota l'ironia nella sua espressione n.d.r.). Consentimi anche una considerazione personale: appena ventenni o poco più, ormai i ragazzi calciatori e non diventano importanti, utilizzano i loro corpi per vendere in tutto il mondo... finanche biancheria intima! Gli interessi sono altrove".

- Rispetto ai tuoi tempi credi che il calcio sia cambiato?

"Assolutamente sì, da tanti punti di vista: dai sistemi di gioco (da uomo a zona); alcune modifiche importanti delle regole, come il retropassaggio al portiere, le sostituzioni ecc ecc., fino a terminare con l'introduzione del VAR".

- I difensori di oggi sembrano non essere più in grado di marcare come una volta: colpa dei tanti teorici della zona?

"Giocando a zona è scomparso il maniacale addestramento cui eravamo sottoposti ad esempio io e tuo padre: all'epoca si lavorava sulla marcatura ore e ore: a coppie, alternandoci ad anticipare in tutte le salse. Sembra quasi che non ci siano oggi ... gli attaccanti, o che non si debba contrastare un avversario nella "zona di competenza"; non c'è più Il tempo ...il lavoro é essenzialmente quello di "girare palla" e "costruire da dietro": questi i "divini" principi. Bah. Il difensore "quello vero" non esiste più. Chiamare oggi difensore un "difensore" è quasi anacronistico, fuori moda. Un abbraccio a te e saluti a tutti voi"


Post in evidenza

GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA

OGGI 20 NOVEMBRE  (fonte Gazzetta dello Sport) Il 20 novembre che Giornata Mondiale è? Oggi è un giorno molto importante perché si celebra l...